La lingua se non
la usi diventa "morta" e così è per il nostro e quasi tutti i dialetti.
Ma capita a volte, se si riesce a mantenere un minimo di frequentazione con
le persone coetanee o non più giovanissime, che all'improvviso il termine
dialettale riemerga, come per incanto, e torni a vivere in un incastro di
situazioni, confronti e ricordi.
Si sta commentando una situazione pesante, sgradevole e amara.
-
S'a da pajudí'! - esclama Rinaldo, ovvero deve essere "digerita",
accettata, tollerata come cibo sgradevole.
Non registrato nella prima edizione del Vocabolario dell'uso abruzzese
di Gennaro Finamore (1880), presente invece nella seconda (1893) quale
termine praticato nell'area ortonese, l'antico, dimenticato, oscuro
pajudí'(digerire) torna a brillare in una mattina di mezzo
inverno in una occasionale conversazione tra amici.
a.m.
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