Prefazione
Questa
pubblicazione nasce per caso. Mentre rimettevo in ordine le copie della
Ginestra, ho avuto la possibilità di rileggere alcuni articoli scritti da
Antonio Giannantonio sulla Ginestra e sono rimasto colpito non tanto dalla
lucidità del suo pensiero, quanto dall’attualità delle cose che erano trattate.
Che
fossero cose di quindici anni fa lo si capiva solo dal fatto che il giornale
aveva una data, altrimenti si poteva pensare che erano state scritte da qualche
giorno.
Ho
deciso di “riesumare” tutti gli scritti di Antonio Giannantonio, perché
rappresentavano uno spaccato della società sanvitese in una fase di passaggio
epocale: era il periodo del crollo della DC.
Sono
stato indeciso se riproporre gli scritti secondo la loro uscita cronologica o
di raggrupparli per argomenti (la storia del Porto, quella del Feltrino, della
DC, del Turismo e via discorrendo), alla fine ho deciso di riproporli secondo
un ordine cronologico, che rende meglio la situazione che si viveva a San Vito
in quegli anni.
Sulla
Ginestra Antonio scriveva a volte firmando il pezzo con nome e cognome, a volte
con la sigla a.g., ma il più delle volte, soprattutto per gli articoli di prima
pagina non usava firmare. D’altronde non era necessario la firma, poiché era
noto a tutti che le direttive per la compilazione del giornale erano le sue e
lui non amava delegare ad altri questo compito.
C’è
da dire, però, che il giornale aveva un direttore responsabile, che, grazie
alla sua firma, permetteva l’uscita della Ginestra e che si chiamava Giuseppe
(Peppe per noi) La Spada. Comunque La Spada riponeva in noi grande fiducia e
non metteva il naso in quella che era la linea del giornale.
Questa
fiducia non è stata mai tradita, salvo che in un’occasione, quella della
querelle, molto personale, tra Antonio e la prof.ssa Palma Altobelli. (1)
In
quell’occasione si arrivò nelle aule del tribunale di Lanciano e a rispondere
fu chiamato il direttore responsabile e l’estensore dell’articolo, appunto
Antonio.
Ci
fu una soluzione amichevole con le scuse del giornale alla prof.ssa Altobelli,
ma questo fatto incrinò la fiducia del Direttore, che ritirò la firma dal
giornale.
A
quel punto finirono gli articoli, le poesie e i corsivi di Antonio. In verità
c’è da dire che l’armonia all’interno della Ginestra, quella famosa una e
trina, stava scomparendo ed era sempre più evidente il tentativo di chiudere
definitivamente una stagione per ricondurre il tutto nell’ambito dei partiti ed
in particolare in quello dell’allora PDS. Ma questa è un’altra storia. (Walter
de Nardis)
(1) Proprio perché si tratta di una pagina
della storia della Ginestra, che niente aveva a che fare con la linea politica
del giornale, ma si trattava di un fatto personale dai contorni spiacevoli, ho
ritenuto fosse saggio non ripubblicare gli articoli in questione.
A questa prefazione fanno seguito:
1 – Prime pagine ed editoriali
2 – I luoghi della memoria
3 – Corsivi
4 – Altro