Le date
Qualche anno fa un assiduo visitatore del sito ci chiese di spiegare l'intestazione di due vie a delle date precise.
Ci rivolgemmo, come al solito, al prof. Iarlori, che molto gentilmente ci diede questa esauriente risposta:
Per soddisfare la richiesta di quel lettore che chiedeva il perché della intitolazione di due strade, una “Via 23 Luglio” e l’altra “Via 3 Febbraio”, è sufficiente far riferimento alla lapide presente sul Belvedere Marconi.
Nel 1918 dopo la firma dell’armistizio di Villa Giusti che pose fine alla Grande Guerra l’amministrazione comunale appose sulla facciata orientale della Chiesa del SS. Salvatore, meglio conosciuta come Chiesa di S. Francesco, una lapide a ricordo delle incursioni che le navi dell’impero austro-ungarico fecero nel mare adriatico prospiciente San Vito ed Ortona.
Nonostante il fronte italo-austriaco era distante circa 1000 km. le navi austriache percorrevano tutto l’Adriatico e nelle prime ore della mattina del 23 luglio 1915 un incrociatore e quattro cacciatorpediniere bombardarono San Vito Marina con danni alla fornace ed alla ferrovia. La seconda incursione del 3 febbraio 1916 fu quasi simile alla prima e rimasero colpite la Stazione ed ancora la Fornace.
Tralascio i particolari storici ma chi volesse approfondire i suddetti avvenimenti può consultare sia il numero del periodico “La Fiaccola” di Ortona del 17 febbraio 1916, per quel che concerne la parte bellica, sia l’opuscolo “San Vito Chietino e l’eremo dannunziano” edito ad Ortona nel 1926 dove è presente la cronaca dell’inaugurazione della lapide al Belvedere.
Per maggior completezza di informazione tengo a precisare, inoltre, come la via principale da cui si diramano le due vie in questione, nel 1916 cambiò denominazione da “Strada della Stazione”, perché conduceva alla Stazione della Ferrovia Sangritana, in “Via Nazario Sauro” e nel 1918 le vie “Vico I Stazione” e “Vico II Stazione” furono denominate rispettivamente “Via 3 Febbraio” e “Via 23 Luglio”.
Sarebbe interessante, soprattutto per i ragazzi delle scuole e non solo, fare dei percorsi didattici basati sulla toponomastica delle lapidi attraverso i secoli e da esse poter relazionare sulla storia del nostro paese.