La nascita della Chiesa di San Vito
Spesso per una datazione precisa di un edificio sacro credo sia sempre opportuno far riferimento al detto “è come la fabbrica di San Pietro”, intendendo con ciò un lavoro di cui è difficile immaginarne la conclusione.
Anche la nostra Chiesa intitolata al Patrono San Vito Martire ha avuto una storia, per così dire “edile” durata circa cinque secoli all’interno dei quali possiamo individuare delle date che, soprattutto per l’amministrazione ecclesiastica e spirituale, possono rappresentare, in certo qual modo, un inizio o se si preferisce la nascita di quell’elemento architettonico attorno al quale ha avuto origine la nostra vita parrocchiale fino ai giorni nostri.
Presenterò, quindi, una breve cronistoria della Chiesa intitolata al nostro protettore fornendo date che ciascun lettore potrà ritenere valide come la vera “nascita” della nostra chiesa o almeno la sua presenza nel territorio.
Tralasciando l’epoca in cui i longobardi eressero per due volte la chiesa di S. Vito in c.da Murata la prima data in cui viene citata la chiesa di San Vito, sul sito attuale, è quella del 20 novembre del 1585 in occasione della visita di Padre Antonio Talpa di San Giovanni in Venere a S. Vito: dalla descrizione che ne fece doveva essere più una cappella rurale che una vero e proprio edificio sacro mancando di altare e di immagini di S. Vito. Dopo circa trent’anni la situazione non era molto cambiata visto che oltre a richiedere ancora “che si pinga l’imagine di S.to Vito sopra la porta della chiesa” era necessario provvedere almeno al Vangelo di S. Giovanni o, come veniva chiamata, “una carta dell’in principio”.
Queste visite pastorali ci permettono di confermare che la Chiesa di San Vito, almeno come punto di riferimento, era già presente nel secolo XVI, se non prima, come descritto in una iscrizione che si voleva affiggere nell’anno 1805. Il manoscritto di Omobono Bocache conservato nella Biblioteca Comunale di Lanciano al foglio 184r recita nel modo seguente: “In questo anno 1805 è stato perfezionato il nuovo tempio dedicato al protettore di S. Vito, per memoria di questo vi si vuole affiggere la seguente iscrizione composta dall’Erudito Dottissimo Monsignor Vicario di Lanciano D. Salvatore …. di Aversa” e di cui in nota si riporta la traduzione dal latino delle ultime righe.
Una data di inaugurazione al culto divino è quella del 14 giugno 1849, ma come riferito dal cav. Giuseppe Dazio la costruzione della chiesa risaliva a cinque secoli prima: “All’incominciar del secolo XIV edificavasi in San Vito al Santo del suo nome un tempio di stupenda costruzione. La religiosa spontanea pietà de’ Sanvitani ne sorresse la ingente spesa, ma quando prossimo al suo compimento difettarono i mezzi, la benefica mano del Re Ferdinando II delle Due Sicilie vi accorse, onde il tempio inauguravasi al Culto Divino il 14 giugno 1849. - Un tributo quindi di gratitudine ne conduce i Sanvitani al Tempio medesimo ad invocare sul Beneficente Sovrano la Divina Grazia, e il patrocinio del Santo”.
Si giunge quindi all’anno 1871 quando venne completata (si fa per dire) ed inaugurata al culto la Chiesa di S. Vito Martire, come da lapide tuttora presente all’entrata, iniziata con una struttura simile a quella attuale nel 1801, su progetto dell’arch. Felice della Fazia di San Vito e dall’arch. Filippo Sargiacomo di Lanciano che ne fece il computo metrico.