Un canto dal Medioevo

   Un canto venuto da lontano... "Dalle Abbazie benedettine uscirono le forme drammatico-liturgiche e paraliturgiche, dai conventi francescani le forme lirico-semidrammatiche, paraliturgiche e popolari...

   Dalla scuola francescana, di alta teologia da una parte e viva popolarità dall'altra, uscirono gran parte di quei testi (trattati, sermoni, drammi, sacre rappresentazioni, laudi) che oggi formano la suppellettile più preziosa della letteratura medievale".

   L'Abruzzo terra sempre aperta ai movimenti culturali, terra feconda di pensatori, di studiosi, di santi, terra povera di mezzi, ma ricca di sentimento e dì concretezza, terra in cui sono fiorite tradizioni, canti e costumanze che ancora profumano l'anima del suo popolo semplice e buono...

   Tradizioni e canti che sono l'anima stessa del suo popolo in un particolare periodo dell'anno...

   Pratiche devozionali che si diffusero ovunque, riportando almeno nei cuori e nelle famiglie quella "pace e benevolenza" di cui ha sempre difettato la civiltà politica...

   Questo canto corale (lu Sant'Andonie) conserva la sua validità per la documentazione di una mentalità, di un costume di una vasta e complessa produzione artistica e poetica...

   Da parte nostra confidiamo solo di dare un contributo al corpus delle tradizioni popolari, perchè mostri il solco della vera e multiforme tradizione a quanti la cercano con sincerità di mente e semplicità di cuore.

   Un canto venuto da lontano... per le nostre contrade e nell'intera Frentania risuonava il canto e i motivi venivano riproposti annualmente di porta in porta.

   Intorno agli anni '30 "Mastro" Vito Olivieri imprigionava per sempre nel pentagramma i motivi, le assonanze di questo semplice canto di pace che si risolve nell'eterna vittoria del bene sul male in un intreccio di fede, di morale e misticismo e tenera dissacrazione.

   Nel 1830 una ragazza inglese, diretta a Napoli, dopo aver soggiornato a Campotosto e a Scanno, alle porte di Frisa incontra una giovane procace e bruna contadina con un grosso fascio di erba sulla testa, dialoga con lei e trascrive fedelmente molti dei versi del nostro canto.

   Canto integrato e riassemato da me in oltre trent'anni di ricerca e che quest'anno (1994) 34 amici hanno portato in tournée per raccogliere fondi per la ricerca medica sul cancro e la leucemia e per un contributo per le suore del capoluogo.

   Il gruppo è stato ospite a Vasto, Fossacesia, Ortona, Lanciano, Frisa, Tollo, di molti amici a San Vito, del Circolo Culturale "La Ginestra" e dell'Associazione Culturale Mancinese e ha partecipato alla rassegna dei gruppi itineranti a Gessopalena, riscuotendo ovunque gli applausi e gli apprezzamenti unanimi degli addetti ai lavori, della stampa e televisioni locali.

   (...) Un canto venuto da lontano... dall'alta scuola francescana?

   Si ringraziano gli amici che hanno avuto il piacere di averci ospiti ed hanno apprezzato il nostro semplice canto di pace. (...)

Pietro Cupido