La vasanecóle

   Signoreggia nelle rņle, riempie vasi e contenitori, profuma balconi ed č spesso l'unica nota di verde su desolati terrazzi di appartamenti abitati soltanto d'estate.

   La pioggia di fiorellini bianchi si dice che allontani le zanzare, le foglie sono insostituibili per l'aroma del sugo estivo (non entro nel merito di altre ricette), ma quel che pił importa č che le piantine dal verde lucente danno pił di altri segni il senso della natura che rinasce.

   Erba profumata per eccellenza entrava nel numero di quelle categoricamente richieste per preparare lu ramaģette ed era coltivata, oltre che negli orti, in una vistosa successione di bandune e disusate bagnarole ai bordi delle aie o nei cortili, a foglie larghe (ma che "spiga" troppo, presto se non viene "cimata") o a foglie piccole, profumatissime.

   Vasi bordavano i davanzali delle finestre alternandosi a quelli di garofani; dietro splendevano maliziosi occhi neri e seni robusti, come cantavano i poeti.

   Alla piazzetta, come al negozio del fruttivendolo, le donne offrono mazzetti di basilico.

   Ben pochi ormai e raramente continuano a chiamarla la vasenecóle, dal greco basilikņn, pron. vassilikón, l'erba "regale", appunto.

a.m.