"Un miglio discosto da Frisa c'è la Villa dì S. Apollinare abitata da gente di natura Schiavona (originaria della Dalmazìa), ben vero italianati, et se numera in fochi sei secondo lor Catasto; vi e incorporato il territorio seu  dello Gaudo ed ha una circonferenza di circa sette miglia generalmente fertile ed industrioso.

   Le lor casamente et habitazionii sono in pagliare, e queste genti si esercitano nella coltura et governo dei campi con loro pochi animali tra i quali tengono in tutto cinque para di bovi aratorij, capre. porci et bacche, non possedono territorij proprij, né poco né assai, atteso tutto è della città padrona da chi si concede a coltura et ad altro effetto con peso del terratico et censo secondo la quantità.

   Non fanno detti habitanti reggimento niuno per essere poco il numero ben vero son di buona condizione, obedienti et faticos, per lo che stante l'ampiezza del suo territorio, fertilità et sua buona disposizione et atta sempre ad augumentare dl popolo, non lasciando riferire che per mancamento di forze concorrono gli esteri et i forastieri delli villaggi convicini a coltivare et a far campì dentro di detto feudo.

   In detta Villa c'è una cappella sotto il nome di S.Pietro dove ogni settimana viene il prete a dir messa ed altri uffici.

   Nella parte più remota d'essa Villa è posta fa casa baronale con le carcere contigue di buona forma dove per ponte a levatora si entra in un cortile murato a torno con mergoli, et da quello s'entra nel corpo di detta casa la quale al presente tiene solamente le mura maestre con travatura et partimento di fabrica dentro, ma con non molta spesa si tenerebbe habitabile.

   La Città di Lanciano lor padrona ci possiede la giurisditione civile, come in Frisa, et di più la maastrodattia et suoi proventi criminali, introiti di fide sì delli pascoli, come del lignare, terraggi, spiche, ghiande, corgnali, danno fare seu danno dato.

   Apprezzatura per ducati 9,000"