L'orario di lavoro

   Ho avuto l'onore e l'onere di rappresentare i cittadini come consigliere comunale d'opposizione, quando il potere democristiano gestiva l'amministrazione comunale con una maggioranza che allora veniva definita "bulgara".

   Il personale era di osservanza D.C. e il lavoro degli impiegati ed operai andava dalle ore 8:00 alle ore 14:00.

   Qual era il problema che i cittadini avevano davanti sospettando un mancato rispetto dell'orario di lavoro, dato che si entrava ed usciva a proprio piacimento.

   La presenza veniva attestata dalla firma e dalla dichiarazione dell'orario che i dipendenti apponevano su un registro e a qualsiasi ora si entrava, però, l'ora registrata era immancabilmente 8:00-14:00.

   Eravamo agli albori della meccanizzazione e una battaglia molto impegnativa fu fare istallare un orologio marcatempo, che indicasse l'entrata e l'uscita del personale.

   La cosa non fu accolta con favore dai dipendenti che dovettero, però, adeguarsi alla novità.

   Sono passati molti anni e a San Vito l'orologio marcatempo, in versione aggiornata rispetto al primo, seguita a controllare l'entrata e l'uscita del personale.

   Quello che lascia perplessi ancora oggi è che non esiste più la rigidità di una volta nel rispetto dell'orario, dato che l'ora viene registrata dallo strumento e non dichiarata dal personale.

   Infatti basta mettersi alle 8:00 davanti al cancello del Municipio per vedere, non come alla SEVEL o alla HONDA, file di impiegati andare a timbrare il cartellino, ma un arrivo alla spicciolata, a distanza anche di ore, dal primo timbro all'ultimo.

   Verrebbe da pensare che questa elasticità dell'orario venga poi raccordata a quella dell'uscita in modo da fare l'orario previsto dal contratto di lavoro, ma sarà proprio così?

   Per risolvere il dubbio sarebbe interessante, che chi ha la delega al controllo dell'orario di lavoro del personale, pubblicasse un tabulato mensile, preso a caso e depurato del nome degli impiegati, sul sito istituzionale del Comune in modo da mettere a tacere le male lingue che spettegolano su questo argomento.