Triangoli variopinti scivolanti sulla scia (2)

   I magazzini, basse casupole sotto tetto, sorgevano affrancati, dopo il ponte, dietro la chiesetta della Madonna del Porto, nell'area occupata oggi dalie moderne costruzioni dietro gli stabilimenti balneari.

   (Ricordo bene quei magazzini dove, per amicizia, andavamo a riporre i "casotti* entro cui ci si asciugava e cambiava. dopo il bagno, erano simili alle tende indiane con quattro aste di legno rivestite di tela e chiudibili; li possedevano le poche famiglie che potevano godersi il mare (allora!) durante l'estate).

   Accanto c'era una "cantina" fornita di "gazzose" in bottigline verdastre con la sferetta di vetro, all'apertura, da spingere gių per aprire, e preparate "in loco" (cosė mi sembra di ricordare) dalla famiglia di Umberto Nardone.

   Dalla parte opposta,verso l'inizio dell'attuale molo, c'era il palazzetto di Scogne: ingenua intenzione imitativa di castello, col terrazzo merlato.

   Davanti si stendeva un bel tratto ghiaioso dove si allineavano i "battellucci" per la pesca nelle vicinanze. Il festoso "rimėnė di li paranze da Acquarotte" dava un tono particolare all'andamento paesano quando, dopo lo sbarco, l'animato movimento si svolgeva, in senso opposto, verso il paese lungo il largo viottolo, ripido e sassoso ch'era allora "la via della Marina"

   Si animava di gente carica di sacchetti, canestri, "panar' e "panaraile" pieni di provviste provenienti dalla Puglia, che andavano a riempire le case e le "credenze" delle varie famiglie principalmente del "Colle", e tra quelle case popolate e festose, si raggruppavano i bambini con grosse fette di pane pugliese, formaggio, frutta, radici di liquerizia da masticare, mentre le giovanette si aggiravano tra le porte vicine con piatti e panarelle colmi di pesce o di quell'altro ben di Dio, da regalare.

   Anche la mia famiglia godeva di quell'abbondanza, perchč mia madre era l'ostetrica del Comune (la mammina) e le mamme che avevano avuto bisogno della sua assistenza, si disobbligavano in quelle occasioni, tutte le volevano bene perchč lei le seguiva durante l'allattamento e curava i neonati in difficoltā. (Continua)

Teresa Molino Cieri