La giustizia (2)
Il Mastro di Giustizia ed il Boia, a loro volta, intimorivano e terrorizzavano i poveri malcapitati, i quali non potettero esimersi dal dichiarare quello che venne loro suggerito dagli inquirenti, e cioè che la Principessa aveva realmente fatto imbarcare dì nascosto un certo quantitativo di grano della comunità.
Passato il pericolo, però, gli otto testimoni di San Vito decidono di rendere noto, con l'atto notarile in questione, che le loro confessioni furono estorte con l'inganno e con la violenza fisica e morale, giacché essi non sapevano nulla sia della Principessa che dell'imbarco del grano.
Purtroppo, neppure noi sappiamo qualcosa di quella Principessa e se ella avesse o meno effettuato quel tipo di contrabbando; non possiamo nemmeno fare l'ipotesi che i diversi magistrati e funzionari intervenuti facessero seriamente il loro dovere o, invece, recitassero una parte con qualche misteriosa implicazione politica.
Ci soffermiamo, perciò, a considerare soltanto come si conducevano gli interrogatori dei testimoni, in quei tempi lontani. (Continua)
Domenico Policella