Ripropongo l'articolo sottostante di Fabio Di Giovanni, pubblicato su "La Ginestra" nel 1995 per riportare alla memoria, soprattutto dei più giovani che non ne hanno mai sentito parlare, di questo treno che durante la guerra del 1915/18 difendeva la costa abruzzese dalle navi austriache.

   La Targa di cui si parla è ancora adesso leggibile sul muro di fronte all'ingresso dell'ex stazione delle FS alla Marina.

Il treno armato

   Come nella canzone di De Andrè. Alla stazione c'erano tutti dal commissario al sacrestano. Ed erano lì per una bocca di fuoco e non per una bocca voluttuosa, di rosa, da salutare, ma per una bocca mortale, di cannone, da rievocare.

   E'successo a San Vito il 15 giugno 1995, nel dì del santo patrono e l'occasione era di quelle da non perdere: "lo scoprimento della lapide a ricordo del treno Armato n. 6, istituito a difesa della costa abruzzese" nella guerra del 1915-18.

   Una vera e propria macchina bellica agli ordini della nostra Marina. che, a colpi di granate, doveva ostacolare i bombardamenti delle navi austriache.

   La manifestazione, organizzata dal Comune di San Vito con la collaborazione della sezione ANMI di Lanciano, si è svolta secondo un rigido cerimoniale.

   Ha preso il via alle 9,30 dall'angiporto della Marina con la deposizione di una corona al Monumento ai caduti del mare da parte dell'Ammiraglio De Feo, Comandante in capo del Dipartimento marittimo dell'Adriatico, ed è proseguita con le note della Fanfara della Marina Militare e la sfilata del nutrito corteo (in cui erano il Cardinal Fagiolo, il Prefetto, il Questore, il Sindaco e la signora Maria Teresa De Januario figlia del Capitano di Corvetta Augusto, comandante del convoglio da guerra, più nota come vedova Bachelet) verso il piazzale della stazione.

   Qui, il gran pavese, il palco delle autorità, i discorsi, il disvelamento della lapide in memoria della consegna della Bandiera di combattimento, donata il 26 agosto 1918 dalle donne sanvitesi al VI Treno Armato.

   Di seguito la cerimonia sì è spostata in paese dove il Cardinale, cittadino onorario di San Vito, ha celebrato messa nella Chiesa dell'Immacolata Concezione.

   La fanfara ha poi accompagnato il corteo al Colle per gli onori alla lapide dei caduti civili. Alle 13 il rompete le righe e il "signori, in carrozza!".