Ecologista ante litteram
Scorrendo le carte di un fascicolo dell'archivio storico riguardanti il cimitero di Sant'Apollinare del 1923, abbiamo trovato un articolo scritto sul Messaggero da Carmine Forlani, che si lamentava del taglio di sei pini di sessanta anni di vita.
Vi trascrivo l'articolo di questo ecologista ante litteram, poichè questo testo si mostra molto aderente a quanto avrebbe potuto scrivere un giornalista dei nostri tempi.
Atti vandalici a Sant'Apollinare Chietino
Chi vive lontano dal paese natale forse più degli altri ha caro il Camposanto!
E' verso questo luogo sacro che noi siamo sospinti dal ricordo dei nostri intimi passati a miglior vita; è in questo luogo che noi ne onoriamo la memoria, anche attraverso la cura delle piante, le quali simboleggiano la continuità della vita e parlano un linguaggio che si rivolge allo spirito.
Infatti, non a caso, la legge tutela il verde dei Cimiteri, e prevede delle sanzioni contro coloro i quali deturpano le cose destinate al culto o all'ornamento di questi luoghi.
In Sant'Apollinare, nel Camposanto, nei giorni scorsi, non si sa bene se dietro deliberazione della Giunta Comunale, che siede in San Vito, oppure per iniziativa di qualche consigliere locale, sono stati tagliati sei meravigliosi pini cresciuti, durante sessanta anni, affondando le radici nella terra pregna degli umori dei resti mortali di più generazioni di concittadini.
Un fatto di tale mostruosità credo che non si sia mai verificato, in alcun luogo della Terra.
Per amministrare la cosa pubblica, sia pure in un piccolo paese come Sant'Apollinare, occorrono doti di mente e di cuore ben diverse da quelle rivelate in questa occasione non sappiamo bene da chi.
Tempi che corrono! Vi sono atti inconsulti compiuti da privati, per i quali la legge prevede delle sanzioni; e vi sono atti ugualmente riprovevoli che restano impuniti, solo perchè compiuti da individui investiti di pubblica autorità!
Carmine Forlani