A proposito dell'archivio
L'archivio comunale dì San Vito prende forma e dall'immenso cumulo di documenti, per quasi due secoli abbandonati alla rinfusa, emergono i primi contributi alla ricerca storica sulla città: vecchi progetti di sistemazione del centro urbano e piante che rivelano lo sviluppo dell'abitalo nel
XIX secolo, catasti di terreni e fabbricati, antichi registri appartenenti all'ufficio di conciliazione, una vastissima documentazione relativa al periodo bellico e alle opere dì beneficenza, e gli atti amministrativi che ricostruiscono, con dovizia di particolari, l'alternarsi dei governi locali e le diverso fasi politiche della storia nazionale a partire dal secolo scorso.Ad occuparsi dell'intero lavoro di recupero, riordino e inventariazione è la Cooperativa delle Arti e dei Mestieri che, sotto il diretto controllo e la direzione tecnica della Sovrintendenza ai Beni Archivistici d*Abruzzo, ha già recuperato l'enorme mole di materiale abbandonato nelle soffitte dell'ex palazzo comunale e nei locali sottostanti l'attuale municipio, dove l'Amministrazione ha predisposto la nuova sede d'archivio: ampie stanze, rese impermeabili all'umidità e provviste di scaffalature e impianto antincendio, che renderanno la consultazione più comoda e veloce.
L'intero progetto prevede infatti, oltre alla sistemazione di documenti di interesse storico (anteriori all'ultimo quarantennio) anche il riordino e l'inventariazione dell'intera documentazione appartenente all'archivio corrente e di deposito, di frequentissimo uso amministrativo, con il vantaggio dì un più rapido disbrigo delle pratiche.
Gran parte del materiale, salvato dall'umidità che ne stava compromettendo la tenuta - spiega la dott.ssa Katia Serafini, presidente della Cooperativa - è stato già pulito e si è proceduto alla redazione dell'elenco di scarto della documentazione non più occorrente ai finì amministrativi e conservativi, secondo le regole imposte dall'apposito Decreto.
Ora si aspetta la fase più delicata dell'inventariazione dei documenti, avviata da qualche settimana, e successivamente la schedatura, che renderà la consultazione facilmente accessibile anche al pubblico.
Molto materiale dì indubbio valore storico appare gravemente deteriorato, ma rapidi interventi di restauro ne dovrebbero restituire l'aspetto quasi intatto.
Un ulteriore intervento, a completamento del progetto, potrebbe essere quello dell'informatizzazione dei dati, tramite appositi programmi che ottimizzano la schedatura dimezzando le fasi della consultazione, ma i tempi sono ancora lontani.
L'Amministrazione è soddisfatta, per ora, dei risultati che si vanno concretizzando.
Questo era la situazione nell'anno 1995, ben 28 anni fa, e pensate che la situazione sia migliorata? Proprio per niente, fatta eccezione per il trasloco nei locali del palazzo Borga dei documenti più esposti al deterioramento dovuto all'umidità, che è tornata a regnare nei locali sottostanti il Municipio, il resto dell'archivio storico e di deposito se non è nel completo abbandono poco ci manca.
Sembra che la salvaguardia della nostra storia non interessi questa amministrazione, come non ha interessato le precedenti, dato che l'archivio storico va aggiornato annualmente.
Insomma, siamo tornati ai tempi antecedenti il 1995.