Legge 162/2009
Come ogni cittadino che si recherà a votare il 12 giugno ho letto i programmi elettorali delle due liste che si candidano al governo di San Vito, conscio che i programmi elettorali non rappresentano la realtà.
Mi ha incuriosito dal programma della lista "Per San Vito" la seguente frase:
"Dedicheremo uno spazio apposito alla memoria dei caduti, civili e militari, dell’attentato terroristico di Nassiriya, che l’amministrazione uscente ha voluto cancellare ignorando la Legge 162/2009, che ha istituito proprio nella giornata del 12 novembre il “Giorno della memoria dei militari italiani caduti per la pace”.".
Premesso che questo spazio già esiste e viene degnamente celebrato annualmente, si cita la legge 162/2009 per giustificare il ripristino di uno spazio, dopo quello "cancellato dall'Amministrazione uscente", per i Caduti di Nassiriya.
Ma la legge in questione si riferisce a tutti i caduti in missione di pace in maniera indistinta o fa una citazione specifica per i Caduti di Nassiriya?
Per maggiore chiarezza riporto l'art. 1 di questa legge in modo che ci si possa fare un'idea precisa di come stanno le cose:
"Art. 1. La Repubblica riconosce il 12 novembre quale «Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace», considerata solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Essa non determina riduzioni dell'orario di lavoro degli uffici pubblici nè, qualora cada in giorno feriale, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54."
Non mi sembra che la legge citi dei Caduti specifici, ma parla di "Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nella missioni internazionale di pace".
Non si comprende perchè ci si voglia intestare il nome di Nassiriya e dimenticare tutte le altre missioni in cui ci sono stati caduti militari e civili.
Ma la campagna elettorale è pur sempre campagna elettorale e nessuno si meraviglia se sente dire tutto e il contrario di tutto.