Corsi e ricorsi   

   Anni fa quando la DC a San Vito era all'apice della sua presenza in consiglio comunale (13 consiglieri su 20) il dialogo con le opposizioni, o minoranze che dir si voglia, non esisteva e quando venivano presentati degli emendamenti ai punti all'odg questi venivano fatti spiegare e alla fine Tonino, alzando il braccio, diceva: "Chi è contrario?" e tutto il gregge alzava il braccio e si associava alla decisione del capo.

   Ogni tanto, però, succedeva che dopo il consiglio qualche esponente della DC col quale si intrattenevano rapporti di amicizia si avvicinasse e diceva: "Avevate ragione, quello che proponevate era giusto, ma cosa volete farci la disciplina di partito ci obbliga a seguire il capo".

   Adesso a distanza di anni, nel consiglio comunale del 4 agosto, la minoranza, cito il consigliere Radoccia,  ha presentato un emendamento "col quale si impegnava l'amministrazione a compensare l'eventuale indennità da corrispondere al presidente con una corrispondente riduzione del monte indennità spettante a sindaco ed assessori".

   L'emendamento mirava a non far gravare ulteriormente la spesa per una carica, già dichiarata in passato inutile, sul bilancio comunale, ma, sempre a detta del consigliere Radoccia, il sindaco ha dichiarato di essere contrario all'emendamento, che è stato respinto all'unanimità dalla maggioranza.

   Come ci aveva visto giusto Giambattista Vico con la sua teoria dei corsi e ricorsi storici.

   Tutto va cambiato, affinchè nulla cambi.