I sanvitesi (2)
Le campagne, la marina ed altri luoghi circostanti erano genericamente indicati col termine di "Agrorum Dominibus". Nel suddetto anno 1780 gli abitanti di San Vito erano 1662 ripartiti in 269 nuclei familiari.
All'interno delle mura del castello nel luogo detto "il Castello" vi erano 20 famiglie per 130 ab., nel "Primo Vico" 29 famiglie per 190 ab., nel "Secondo Vico" 19 famiglie per 91 abitanti, nel "Terzo Vico" 17 famiglie per 111 ab., nel "Quarto Vico" 36 famiglie per 216 ab.. Al di fuori delle mura, nel Borgo del Salvatore vi erano 62 famiglie per 407 ab. e nel Borgo di San Vito 65 famiglie per 391 ab..
La parte restante del territorio comunale era occupata complessivamente da 19 famiglie per 127 ab.. Inoltre, nella Torre costiera, costruita a difesa del porto, vi erano quattro soldati appartenenti alla "Compagnia degli Invalidi": Domenico lavisi di Bari, Camillo Morfeo di Salerno, Domenico Romano di Campobasso e Angelo Cuoco di Napoli.
Da notare l'enorme crescita nel numero degli abitanti successivamente alla metà del '600: ciò è dovuto soprattutto alla formulazione dei "Capitoli" del comune di San Vito che garantivano un minimo rispetto delle leggi.
Inoltre vi fu una forte immigrazione dai paesi vicini con nuclei familiari molti dei quali sono restati: Annecchino, Bucco e Di Tommaso da Fossacesia, Di Loreto e Cantelmo da Vasto, D'Angelo e Berghella da Treglio, De Nino e Marcantonio da Bucchianico, Della Macchia da Francavilla, Di Giuseppe da Frisa, Pagliarone da Gissi, Chiarini da Senigallia, Nenna da Trani e numerosi da Ortona come Olivieri, Nucciolino, Palermo, lezzi, Tullio, larlori, Patone, Bozzelli. Un ramo dei Iavicoli proveniente da Castiglione Messer Marino ed un altro da San Buono.
Le notizie riportate sono solo uno stralcio, e come tale non completo, di uno studio che conduco da anni nella speranza di rifare la storia di SAN VITO.