Vico Guaglione

   Giunti in piazza Garibaldi sulla destra si apre un angusto vicolo cieco denominato "Vico Guaglione" a quasi tutti sconosciuto. È largo poco più di un metro e si incunea tra un ex ristorante e la sede dell'Associazione "La Ginestra" e termina dopo una ventina di metri.

   Solo in particolari periodi dell'anno il sole vi fa capolino donando un po' di tepore a quelle vecchie mura quasi sempre in ombra. Anni fa mi recai con un architetto inglese a visionare proprio quelle mura che sono importanti per ricostruire lo sviluppo urbanistico sia della piazza principale che delle strade attigue.

   Questo vico fu intitolato agli inizi del 1800 ad un personaggio che fu per anni amministratore del Comune ed anche erario dell'allora principe Marino Caracciolo ed il cui domicilio era situato proprio in questa stradina.

   Si tratta di Leopoldo Guaglione che proviene da un ramo della famiglia Giannantonio a cui era stato dato questo soprannome di Guaglione che compare negli archivi parrocchiali verso la fine del 1600 e scompare alla fine del '700 quando viene reintegrato col cognome originario nella stirpe dei Giannantonio.

   Anche le sue proprietà, dislocate sopratutto nel luogo allora denominato "La Marina", ritornarono ai Giannantonio come una "masseria" che dette ospitalità al capostipite della famiglia larlori proveniente da Ortona.

(A.I.)