La Pretura
Da una delibera del 6 luglio 1908, sindaco Camillo Renzetti, ricaviamo tutta una serie di dati riguardanti la situazione del nostro Comune.
Dall’anno 1729 San Vito è stata sede di Giurisdizione Mandamentale con una media annua di 130 cause civili, di 109 procedimenti penali e di 88 istruttorie.
Con una legge del 30 marzo 1890 perse la sede e nel 1908 fece richiesta, con le motivazioni che vado ad illustrare, per aprire a proprie spese la sede di una Pretura.
La prima considerazione parte dal fatto che San Vito fosse divisa da Ortona a Mare dai torrenti Feltrino e Moro non attraversabili perché privi di ponti e senza una strada carrozzabile.
L’unico mezzo di comunicazione era la Ferrovia litoranea adriatica, con orari tali da rendere difficoltosi i collegamenti col Capoluogo del Mandamento, che era Ortona a Mare.
San Vito nel 1908 aveva una popolazione di oltre 5.000 abitanti in costante crescita, tanto che dal 1903 al 1908 l’aumento fu di ben 467 abitanti, 16 professionisti e 125 tra esercenti industria, arti e commerci, che i depositi nel locale ufficio postale ammontavano a L. 183.276, indice evidente della floridezza della laboriosa popolazione.
La stazione ferroviaria era di 2° classe e vi transitavano annualmente merci per 25.000 tonnellate di carri bestiame e circa 20.000 viaggiatori. Tutto questo giro di merci e ampiezza di popolazione dava luogo a controversie di indole commerciale e di trasporto come pure l’industria del pesce e del cabotaggio con 59 galleggianti.
Ultimi dati e considerazioni si riferiscono ad una popolazione che nel periodo estivo aumenta notevolmente per l’afflusso di moltissimi bagnanti e nel riepilogo dei procedimenti dell’ultimo decennio: cause civili 245, atti volontaria giurisdizione 145, sentenze civili 121, istruttorie di procedimenti penali 321 e sentenze penali 295.
Ebbene alla luce di quanto su esposto il Comune di San Vito Chietino merita la presenza di una sede della Pretura.
Da allora è passato più di un secolo e le condizioni del nostro paese sono alquanto diverse e perciò ci chiediamo: si stava meglio prima o oggi?