E la Democrazia?
Nel 1920 fu eletto Sindaco di San Vito il socialista Tosti Levino, che restò in carica fino a quando il re Vittorio Emanuele III, con decreto del 21 dicembre 1922, sciolse il Consiglio comunale democraticamente eletto e ad esso subentrò il Commissario prefettizio Marino Marino, che restò in carica fino al 24 maggio 1924, quando convocò il Consiglio comunale che aprì con queste parole:
Signori Consiglieri,
S. Vito Chietino è senza normale amministrazione dal 1° novembre 1922.
La rossa amministrazione salita al potere per fatalità d'eventi il 31 ottobre 1920 venne dal governo del Re disciolta per la sua azione faziosa, arbitraria e partigiana...
(...) Raccolsi i voti di tutti i combattenti che nelle trincee insanguinate avevano lasciato brandelli della loro carne, fui interprete di tutti i fascisti che ebbero la fermezza di stare in campo fin dall'inizio della nostra azione ricostruttiva e dai quali venne fuori il glorioso manipolo che partecipò alla Marcia su Roma... ecc. ecc.
In quella occasione si diede al duce Benito Mussolini la cittadinanza onoraria.
E la democrazia? Le elezioni? Niente, solo un Regio Decreto che decise che la democrazia non serviva e che occorreva la dittatura con tutte le sue nefaste conseguenze.