Comune o frazione?
Sant'Apollinare ha goduto dello status di Comune dal 1809 al 1882 per diventare poi una frazione di San Vito Chietino.
Alcuni suoi abitanti sognano sempre di ritornare ad essere un Comune autonomo, ma l'ultimo tentativo si è fermato al 1° dicembre 1947, quando il consigliere comunale dott. Rocco Forlani presentò una richiesta di autonomia amministrativa al Consiglio comunale, chiedendo l'espressione di un parere favorevole da esprimere in base all'art. 35 T.U. del 3/3/1934 n. 384.
Riporto in maniera sintetica uno degli argomenti portato avanti, tramite il sindaco Giovanni Iavicoli, dai fautori del no alla richiesta.
Per prima cosa si affermava che la divisione in due del Comune non avrebbe apportato alcun beneficio ad alcuno.
Infatti il futuro Comune di Sant'Apollinare avrebbe potuto contare su di un numero di cittadini che avrebbe sforato appena il migliaio e ciò avrebbe comportato un costo di gestione di oltre 2 milioni di lire annue, mentre il contributo della frazione al bilancio comunale ammontava intorno alla 400.000 lire.
Tutto ciò avrebbe comportato un aumento considerevole della capacità impositiva sui suoi abitanti.
Il Sindaco Iavicoli si dichiarava disponibile a rivedere il parere contrario non appena il Comune fosse rientrato in possesso dei territori di Bardella e Ripari a Nord e Vallevò, Fontanelli, Sterpari e Scalzini a sud, in modo che la circoscrizione amministrativa coincidesse, come nel passato, con quella ecclesiastica.
Alla fine della discussione si votò per concedere il parere favorevole al ritorno di Sant'Apollinare all'autonomia col risultato di 11 contrari e 4 favorevoli.
Da allora ai nostri giorni più niente in merito all'autonomia di Sant'Apollinare da San Vito.