Annecchini (o Annecchino)

   L'atto in data 14 aprile 1655 del notar Prospero Palizzi di Lanciano (riguardante la lite della Città contro il suo Arcivescovo Mons. Gervasio) registra come testimone il Rev.do Canonico D. Giovanni Nicola Annecchino (Arch. Stato Lanciano, protocolli del notaio). Il "liber mortuorum” della Parrocchia d S. Maria Maggiore, addì 15 agosto 1667, annota: "comincia la procura di D. Leonardo Bomba perchò D. Antonio Annecchino si ritrovava carcerato e questo fu per ordine del... (cancellato, illeggibile) di detta chiesa”. (Per "la procura" è da intendersi la gestione e registrazione degli atti dì nascita, di morte, ecc. e dei movimenti finanziari della parrocchia e del coro dei preti.

   Lo stesso libro: "A dì 15 agosto 1668 cominciò la procura di D. Leonardo Bomba perché Don Antonio Anicchini che gli toccava l'anno passato e (quello che segue è interamente cancellato, ma in parte leggibile) carcerato per haver aderito al R* (Dema) nio e fu sospettato...".

    Lo stesso libro: "A dì 12 dicembre 1675 morì il Canonico D. Antonio Anecchino d'anni 35 incirca e fu seppellito in Cattedrale". In proposito, delle registrazioni di cui sopra è da chiarire che in quel periodo la Città si trovava in furibonda lite contro il Marchese del Vasto (D’Avalos ) - a cui era stata infeudata (nel 1647), e con l'Arcivescovo Gervasio, che in certo qual modo lo spalleggiava - per la reintegrazione di Lanciano nel Demanio Reale.

   Negli archivi lancianesi non ho trovato altre notizie di Annecchini (o Annecchino) ed è quindi da supporre che sia stata presente in Lanciano solo in quel periodo. (Continua)
 

Florindo Carabba