Il dogma

   Dopo diverse assenze sono rientrato ieri nella sala del Consiglio comunale e nonostante mi fossi seduto nella seconda fila e vicino ai tavoli dei consiglieri ho avuto difficoltà a seguire la discussione dei punti all'ordine del giorno.

   Infatti la cronica mancanza di un valido sistema che permetta l'uso dei microfoni fa sì che i consiglieri parlino senza alcun ausilio fonico e non sempre il loro tono di voce permette di percepire bene il senso del loro discorso.

   Qualche amico, in modo spiritoso, mi ha consigliato di  recarmi da un otorino per far controllare la mia capacità uditiva, ma sordità precoce o mancanza di microfoni il problema dell'audio resta.

   Tutto questo fino a quando prende la parola la consigliera Paola Bomba che esprime il proprio parere sulle quote da pagare per i servizi da offrire agli alunni.

   A questo punto i toni della voce si alzano e la messa in discussione della proposta della maggioranza viene presa come un'offesa da parte del relatore, spalleggiato anche da una consigliera, che risponde con toni alquanto aggressivi e con la finalità di dimostrare che l'argomentazione e le scelte dell'amministrazione non potessero essere messe in discussione.

   In pratica noi abbiamo ragione e tu non puoi permetterti di contestarci.

   La cosa mi ha fatto pensare a quanto sia negativo questo tipo di atteggiamento, che ricorda tanto l'espressione dogmatica, che presuppone la supremazia di una decisione su tutte le contestazioni possibili.

   Il dogma è tipico delle confessioni religiose e tutti noi sappiamo quanti guai ha arrecato e arreca nella vita degli uomini.

   Si presuppone che viviamo in una società laica e da laico qual sono la difficoltà di ascoltare con calma le diversità di opinioni mi ha molto stupito e vorrei ricordare che nessuno è in possesso della verità, ma lo è solo della "sua" verità e che il dissenso merita rispetto e non aggressione verbale.