Gli striscioni
Io sto con gli striscioni.
Apprezzo il gesto che alcuni cittadini di Sant'Apollinare, con grande sensibilità civica, hanno messo in atto giorni fa.
Io sto con gli striscioni, ma non con chi sta cercando di vedere in questa manifestazione di protesta un dualismo tra cittadini ed amministrazione.
Certo quest'ultima ha grandi responsabilità per l'accaduto e per i conseguenti disagi, che le famiglie e i bambini di Sant'Apollinare devono affrontare quotidianamente, ma ridurre il fatto a questa semplicistica contrapposizione mi sembra banale.
Io sto con gli striscioni, perchè rappresentano un tentativo, che vuole andare contro una società, che si definisce civile, ma che ha perso, in questo caso, uno dei valori più importanti: la socialità dei gruppi di cittadini di Sant'Apollinare, che vedono una parte del loro tessuto sociale, i bambini, il futuro, allontanarsi e non contribuire più alla crescita socio-culturale della comunità.
E' vero che la loro vita in una realtà sociale diversa sicuramente si arricchirà, ma noto in questo una cattiva rispondenza tra le naturali fasi della crescita e l'anticipazione di esperienze non ancora adatte alla loro età.
Non facciamo di questi bimbi dei déracinés (sradicati), non mettiamoci fretta, evitiamo di far anticipare loro delle esperienze alle quali si devono avvicinare con un bagaglio di conoscenze più ampio.
Per queste ragioni io sto con gli striscioni e mi auguro che, passato questo anno, a settembre, i bambini di Sant'Apollinare possano tornare nella loro scuola e mi auguro pure che la scusa della mancanza di fondi non lo impedisca.