Un paese come tanti
Roccacastello, un paese come tanti dove la legge prevedeva (e prevede anche adesso), che chi esercitava una libera professione, per esempio era un ingegnere con uno studio avviato, non poteva assumere, in questo caso specifico, l'incarico di assessore all'urbanistica, salvo optare per la rinuncia ad espletare la professione nel proprio comune.
Di solito i furbi si fanno sostituire nella gestione dello studio da un socio, ma a Roccacastello questo non era possibile, perchè di ingegneri non ce n'erano molti, però era possibile assumere l'incarico di assessore in un altro settore e seguitare a portare avanti gli affari del proprio studio.
E questo fece il nostro professionista, d'altronde il paese era piccolo e non era facile trovare persone qualificate, che si dedicassero alla politica ed assumessero incarichi nella pubblica amministrazione.
Qualche problema etico questo comportamento lo sollevava, ma se altrove tutti facevano così, perchè a Roccacastello non doveva essere possibile?
Tutto procedeva tranquillamente, quando un funzionario comunale segnalò alle autorità competenti, che un assessore/professionista era stato coinvolto, insieme al proprietario e alla ditta costruttrice, in alcune irregolarità edilizie.
La notizia suscitò qualche perplessità tra i cittadini di Roccacastello, ma è vero anche che nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio, per cui si restò in attesa dello sviluppo degli eventi.
E allora il problema si spostò sul lato della politica, perchè, la gente si chiedeva, se è normale stare in una giunta quando si viene segnalati da un dipendente del Comune che si amministra?
Il disagio, però, non doveva essere eccessivo, perchè ad un cittadino, che chiedeva spiegazioni, il nostro assessore rispose: "Ma quanto sei patetico, stai a guardare il capello?".
Roccacastello un paese come tanti altri di questa sciagurata Italia.