Non autorizzata
La pervicacia della giunta comunale sanvitese nel voler intitolare una strada a don Luigi Ranalli, anche se non ne ricorrevano i presupposti, è stata bloccata.
Già nel febbraio (Leggi articolo) avevo presentato un ricorso contro una procedura chiaramente anomala e non rispondente ai termini di legge e le lungaggini della Prefettura nel darmi una risposta mi facevano preoccupare, ma oggi la vicenda si è chiusa.
La Prefettura di Chieti mi ha risposto (Leggi lettera) comunicandomi che la richiesta del Comune di San Vito Chietino di intitolare una strada a don Luigi Ranalli non ha avuto seguito "non ricorrendo i presupposti previsti dalla normativa vigente".
E allora viene da chiedersi il perchè di una forzatura della norma.
Penso che il potere dia alla testa a qualcuno e spinga a pensare che tutto sia lecito solo perchè si occupano certi posti di comando, ma per fortuna non è così e "a Berlino esiste un giudice", che non si fa intimorire dal potere e dall'arroganza.
Siamo tornati alla normalità e il diritto è stato rispettato, ci auguriamo, quindi, che questa vicenda serva da lezione ai nostri amministratori, affinchè perseguano la via della correttezza amministrativa in tutta la loro, mi auguro breve, futura attività e alle opposizioni che si rassegnano senza lottare davanti a tutte le iniziative dell'amministrazione, anche le più cervellotiche.