Il trucchetto
La vergogna italiana degli appalti pubblici sta soprattutto nelle famigerate perizie di variante a progetti che nella loro fase iniziale sono precisi e puntuali e che poi nella fase esecutiva si mostrano improvvisamente carenti in qualche parte.
Se per esempio prendiamo un appalto, per la cui realizzazione occorrono € 347.000,00, che una ditta si aggiudica con un grande ribasso, per esempio €252.000,00, che fa giudicare anti economico quel lavoro, il cittadino penserà che sono fatti suoi (della ditta) se non ha fatto bene i conti e che l'amministrazione risparmierà ben € 95.000,00.
Il cittadino si illude, perchè le cose non stanno così.
Infatti dopo qualche mese dall'inizio dei lavori ci si accorge che durante l'esecuzione dei lavori si è riscontrata la necessità di apportare alcune varianti al progetto originario per migliorare l'opera.
Chi partecipa a questa operazione? Tre sono gli attori di questa commedia: l'amministrazione per mezzo del funzionario addetto, il progettista dei lavori e la ditta aggiudicataria e il cosiddetto "risparmio" va a farsi benedire, dato che con la perizia di variante i soldi risparmiati tornano in ballo e nelle tasche della ditta e a volte non solo della ditta, visti gli ultimi scandali romani.
Ma a questo punto il cittadino si chiederà:
1) Ma il progetto iniziale non era completo in tutte le sue parti?
2) Come mai il progettista si accorge in corso d'opera che il progetto era incompleto?
3) Perchè l'amministrazione non licenzia il progettista?
4) Perchè l'amministrazione non obbliga la ditta ad eseguire i lavori di cui sopra senza alcuna variante?
Tutte domande che resteranno senza risposte e con le nostre tasche sempre più vuote salassate da imposte sempre più care, con le quali pagare le perizie di variante.
I politici si difendono dicendo che sono i funzionari i responsabili di questi fatti, ma chi dovrebbe controllare questi funzionari? I politici.