Don Giulio
Il prossimo 14 giugno 2016 ricorrerà il cinquantenario della morte di Giulio Sigismondi, grande poeta dialettale e sanvitese d'adozione.
Scrivo queste parole per ricordare alle forze culturali di San Vito questa ricorrenza e per far sì che la memoria di questo poeta, conosciuto dai sanvitesi col nome di Don Giulio, non cada nel dimenticatoio.
Per ricordare chi era Don Giulio riporto qui sotto parte di un articolo che il prof. Antonio Iarlori scrisse sulla Ginestra del mese di marzo 1993.
"Nacque il 2 marzo 1893 a Guardiagrele dai lancianesi Alfredo e Rosa De Ritis. Compì gli studi ginnasiali a Lanciano ed ebbe come insegnante Ettore Allodoli.
A soli 16 anni pubblicò, in copie manoscritte su quaderni scolastici, una raccolta di 42 poesie in lingua dal titolo"Fiori primatici" dedicata "agli amici sinceri".
Terminati gli studi liceali si iscrisse alla facoltà di medicina di Napoli. Dopo il biennio cambiò facoltà iscrivendosi a lettere.
La città partenopea lo formò artisticamente. Ebbe modo di conoscere e frequentare famosi artisti come Salvatore Di Giacomo ed E. A. Mario (che gli musicò due testi per canzoni in lingua) con i quali seguiva le rinomate "piedigrotte" (festivals della canzone napoletana) assimilandone il gusto e la voglia di cantare.
Intorno agli anni '20 iniziò la stagione poetica più felice. Scrisse i testi più famosi delle canzoni che vedranno poi la realizzazione tipografica nel 1923 sotto il titolo di "Canzuna nustre" edito da L'Idea Abruzzese di Castellamare Adriatico (ora Pescara) e due lavori teatrali: "Passe l'àngele e ddice ammèn" e "Lu jenche" editi, in un unico volume, dalla tipografia Fratelli Mancini di Lanciano.
Nel dicembre del 1932 Giulio Sigismondi si trasferì, con tutta la famiglia (erano nate Mirella e Perla mentre Virgilio nascerà nel giungo del '42) a San Vito Chietino dove fu chiamato a ricoprire il posto vacante di Segretario comunale.
Fu accolto dal ridente centro marinaro di povera gente con grande amicizia e simpatia ed il legame si rafforzò sempre di più negli anni, fino alla morte (14 giugno 1966).
Nel 1961 gli venne conferito il "Premio Cultura Città di Chieti", un significativo riconoscimento ufficiale per la sua attività letteraria.
Nel 1965, poco prima di morire, Guido Albanese (l'autore della musica di "Vola, vola, vole") scriveva tra l'altro, al suo amico fraterno Giulio: "... dove sono andate a finire le belle Maggiolate ortonesi? ...".
A quel pianto accorato si è unito il pianto di tutto l'Abruzzo perchè nel volgere di pochi mesi assisteva alla scomparsa di due uomini, tra i suoi più illustri figli, che hanno contribuito, in maniera inconfutabile, all'affermarsi della "Maggiolata".
(Giulio Sigismondi - "Biografia di un cantore" in "Canzuna nustre" - Tip. Mancini Lanciano, 1991)