Un giorno normale?
Il 25 aprile non è un giorno normale, ma sembra che sono rimasti in pochi a San Vito a proporne il ricordo a noi, che abbiamo una certa età, a chi quei giorni li ha vissuti e ai giovani, che probabilmente non lo avranno nemmeno appreso a scuola.
Il 25 aprile è il giorno in cui l'Italia si liberò dall'oppressione nazista e fascista, che aveva scatenato la seconda guerra mondiale, portando lutti e dolori in tutto il mondo.
Ho letto qualche vago accenno su FB, ma niente di significativo come la deposizione di una corona d'alloro o di un mazzo di fiori sul monumento ai caduti.
Abbiamo un'amministrazione comunale, che si impegna con manifesti e celebrazioni ufficiali per ricordare, giustamente, i caduti di Nassiriya, ma che niente fa per ricordare il 25 aprile.
Probabilmente chiedere ai nostri amministratori di celebrare il ricordo dei Martiri della Resistenza e come chiedere al tacchino di festeggiare il Natale, ma gli altri? Dove sono i partiti che nei loro statuti si rifanno ai valori della Resistenza? Dove sono coloro che si sgolano a cantare Bella ciao in tante altre occasioni?
Probabilmente il tempo sta allentando i legami e il ricordo di quel giorno di tanti anni fa sta diventando sempre più flebile, ma un paese, una comunità che perde il senso dell'appartenenza alla sua storia passata è un paese che avrà davanti a sè un misero futuro.