Le Nereidi
Per il mito erano le cinquanta bellissime figlie di Nereo, il Vecchio del mare, figlio a sua volta di Ponto (il Mare primigenio) e di Gaia (la Terra Madre).
Divinità marine vivevano sott'acqua nel palazzo del padre. Percorrevano le acque a cavallo di delfini o su cavalli marini e personificavano il rapido movimento delle onde e l'aspetto benevolo del mare.
La più nota è senz'altro Teti, moglie di Peleo re di Ftia in Tessaglia e madre del più famoso eroe greco Achille. Fin qui il mito.
Oggi il loro nome identificano a San Vito un piccolo stabilimento balneare sulla spiaggia di sassi, a nord del Feltrino, situato tra lo spazio demaniale assegnato al Circolo Nautico e quello gestito dall'Associazione Velica Sanvitese (vela, canottaggio) regno amatissimo del mio amico (e non solo mio) Franceschino, a cui si accede da un arco in legno dipinto in azzurro come la piccola staccionata che lo delimita (e che fa molto isola greca), una manciata di agili barche a vela, piante grasse disseminate qua e là.
Lo sovrasta un piccolo sito archeologico, quel che resta di un'area importante, di certo molto più vasta, ma ignorata e cancellata dall'avanzare delle costruzioni.
E' meta per me di una irrinunciabile passeggiata mattutina per godere lo spettacolo della luce che s'alza e avvertire l'odore salmastro che sprigiona dalle onde. Lo frequento abitualmente d'estate, per qualche ora, e non solo perchè il proprietario Pinuccio è un mio parente (suo padre, ciuffo ribelle sulla fronte e sigaretta permanentemente accesa all'angolo della bocca, era uno dei miei cugini "grandi" quando ero una bambina).
Quel rettangolo di ombrelloni gialli sfumati di verde, che si muovono con movimento sincrono a seconda che spiri il vento di terra o s'alzi quello di mare e che s'inzuppano gradualmente di sole, regala un'insolita tranquillità.
Tutto è a dimensione d'uomo e nel rispetto della natura. Il piccolo bar è fornitissimo e offre nell'arco della giornata pure dell'ottima pizza, sottile e croccante come da nessun'altra parte. La gestione è familiare (salvo che per la presenza del bagnino e di qualche ragazzo che aiuta) e perciò armoniosa e ospitalissima.
Amato e frequentato da gente tranquilla e desiderosa di quiete (nessuna musica se non quella della risacca) il piccolo stabilimento si anima gradualmente nelle ore di punta per la presenza di bambini che guizzano da ogni parte e passano dal biliardino alla "casetta", allo scivolo e altri piccoli giochi.
Al crepuscolo la quiete è quella del mattino e la luce sfuma lentamente dalle colline verso il mare.
Adelia Mancini