La trasparenza
Ritorno ancora una volta sul tema della mancanza di trasparenza in atti amministrativi e questa volta voglio parlare di una determina, la numero 38 del 20 marzo, che in sè non ha nulla di scandaloso, ma che non permette a chi legge di capire bene i termini della questione.
Intanto c'è da notare come il linguaggio usato con tutti i riferimenti a leggi e regolamenti confonda un po' le idee a chi non è abituato a praticarlo, ma quello che potrebbe essere semplice ed esaustivo non c'è.
Infatti nella determina si legge che sono stati spesi € 251,32 IVA compresa "per la fornitura di carta necessaria per l'espletamento degli adempimenti relativi a garantire il regolare svolgimento delle funzioni proprie degli uffici comunali."
Ma se un cittadino volesse chiedersi quanto costa una risma, IVA compresa, non riesce a capirlo e allora, per la tanto decantata trasparenza degli atti amministrativi, perchè non inserire una piccola tabella dove poter leggere il numero delle risme moltiplicato per il costo unitario?
Non credo che sia una cosa così difficile da fare e tutti saremmo più tranquilli se appurassimo che il costo di una risma di carta venduta al Comune fosse inferiore a quello che si potrebbe realizzare comprando la stessa risma in una normale cartoleria, magari del nostro paesello.
E allora pongo, come al solito, la domanda, che, probabilmente come tutte le altre, resterà senza risposta: quanto costa al Comune una risma di carta IVA compresa?