La scheda
Se pensate che la scheda di valutazione del personale, di cui abbiamo parlato in un precedente intervento, sia una bizzarria utilizzata solo nel nostro Comune vi sbagliate.
Anche a Roccacastello, come in tutti i Comuni d'Italia, questa scheda raggiunse la decina tra impiegati ed operai e la lettera era attesa da tutti con una certa emozione, perchè con la valutazione, oltre alla stima degli amministratori, c'era la possibilità di un piccolo incentivo economico e, si sa, di soldi non ce ne sono mai abbastanza.
Maurizio, uno degli impiegati, non appena ricevuta la lettera l'aprì e leggendo la prima voce, che riguardava il raggiungimento degli obiettivi, si accorse che la valutazione era la massima 100%.
Se il buongiorno si vede dal mattino, pensò Maurizio, vuol dire che stavolta è fatta e prenderò una buona volta il tanto sospirato incentivo economico.
D'altronde tutti lo conoscevano a Roccacastello ed era ritenuto un impiegato coscienzioso, puntuale e disponibile e non era certamente l'ultimo come anzianità e di esperienza e competenza nel suo lavoro ne aveva acquisita molta.
Purtroppo la sua previsione si rivelò errata, perchè la valutazione delle sue competenze fu ritenuta solo buona, il comportamento professionale e le sue capacità organizzative variavano tra un mediocre discreto ed un buono, che certamente non lo soddisfaceva.
Ma come, pensò Maurizio, la flessibilità ovvero la capacità di adattarsi a situazioni o condizioni diverse dalla sua qualifica, (aveva sostituito più volte in altri compiti colleghi assenti) valutata solo con un misero discreto? E perchè la capacità di esercitare i propri compiti in autonomia era valutata solo buona? e poi quel buono nel gestire le relazioni con gli utenti, quando tutti in paese gli riconoscevano una grande disponibilità nell'assolvere ai suoi compiti, lo mortificava più di ogni altra cosa!
L'ultima considerazione, che lo arrovellava, stava sempre in quell'iniziale 100% e si chiedeva come poteva essere possibile raggiungere al massimo gli obiettivi richiesti se le competenze e i suoi comportamenti professionali e organizzativi erano stati così poco considerati?
Maurizio non riusciva a darsi pace e l'unica considerazione logica, che riuscì a ipotizzare fu che dopo la prima crocetta il valutatore si fosse distratto e nel riprendere il lavoro si mise a pensare a qualche altro impiegato, insomma che ci fosse stato uno scambio di croci, ma perchè quella croce così pesante era toccata proprio a lui?