Voto di scambio
E' in atto una polemica, che rientra nella logica dello scontro politico tra minoranza e maggioranza,ma parlare di voto di scambio mi preoccupa, perchè sposta il dibattito dalla politica alla giustizia.
Il dibattito politico è riservato alle aule consiliari e alle piazze, mentre quello giudiziario viene confinato nelle aule giudiziarie.
Come possiamo costatare si tratta di due piani di discussione completamente contrapposti.
A meno che non si posa dimostrare un rapporto diretto tra politico ed elettore sarà difficile parlare di voto di scambio e allora sarebbe più logico parlare di voto clientelare.
Avere delle "clientele" politiche, da non confondere con "clientele" mafiose, non mi sembra che sia un reato, perchè si tratta di mettere insieme dei gruppi sociali, che indirizzano il loro voto verso una lista che con un programma elettorale, difenda certi interessi e non altri.
Non occorre andare dal presidente di un'associazione culturale o sportiva per invitarli a votare una lista piuttosto che un'altra, ma è sufficiente dire che, in caso di vittoria elettorale, verranno finanziate certe manifestazioni invece di altre oppure che si costruirà una palestra invece di un campo sportivo oppure dare una sede gratuitamente ad una associazione invece che ad un'altra e risulterà chiaro per chi voteranno i componenti di queste associazioni.
E poi succede che qualcuno, etichettato in un certo modo, perchè avvantaggiato da un'amministrazione, riceva gli stessi vantaggi da un'amministrazione di segno contrario e in questo caso più che parlare di voto di scambio sarebbe da parlare di cambio di voto.
Si tratta in questo caso degli opportunisti della politica, che restano sempre a galla nonostante si sia tirato lo sciacquone.
Lasciamo quindi da parte il voto di scambio e cerchiamo di estirpare invece il virus, di democristiana memoria, del clientelismo, ma penso che sarà molto, ma molto difficile farlo.