Nulla di nuovo
La Giustizia è uno dei principali argomenti di discussione politica di questi ultimi tempi.
Poco conta la crisi economica, i suicidi di chi ha perso tutto, il problema è e rimane la Giustizia.
Tutti sanno che il perno della discussione su questo argomento è Berlusconi, che porta avanti la tesi di non poter essere giudicato ed eventualmente condannato, perchè i cittadini, a milioni, lo votano.
Pensate che sia una novità? Se lo pensate vi sbagliate.
Rileggendo una delibera comunale del dicembre 1986, mi sono accorto che questa tesi era già stata teorizzata da un nostro concittadino: Tonino D'Atri.
Credo che molti ricordino le disavventure giudiziarie di Tonino D'Atri, che portarono alla sua autosospensione dalla carica di sindaco e non mi sembra adesso il caso di ritornare su quelle vicende, ma è interessante riportare un brano dalla delibera del 1986: "Tonino D'Atri dichiara che gli elettori, rivotandolo nelle precedenti elezioni in numero di 1.200, hanno pronunciato nei suoi confronti una sentenza di assoluzione".
Proprio quello che Berlusconi ha teorizzato una decina di anni dopo.
Un vero antesignano il nostro Tonino e ci ha dimostrato che non c'è nulla di nuovo sotto il sole e che Berlusconi altri non è che un suo epigono.