CORSI E RICORSI

   In data 21 marzo 1990 un gruppo di consiglieri ottimisti, fra i quali ero anch'io, approvò il progetto esecutivo per i lavori di costruzione di un approdo per imbarcazioni da diporto in Marina di San Vito.

   Il costo, allora, preventivato era di 21 miliardi e 800 milioni di lire e l'interessante era che la spesa sarebbe stata interamente finanziata con contributi in conto capitale provenienti dallo Stato, dalla Regione e da altri non identificati enti pubblici e che nel futuro nessuna spesa sarebbe venuta a gravare sul bilancio comunale.

   Di fronte a questa manna caduta dal cielo chi avrebbe potuto dire di no?

   Sappiamo tutti come andò a finire e nonostante tutto ci riprovano ancora.

   Pure questa volta, a distanza di oltre 20 anni, viene approvato in consiglio comunale, ma non all'unanimità, un progetto porto, pure questa volta ci sarà chi penserà a racimolare oltre 26 milioni di euro, ma con la differenza che allora doveva essere lo Stato ad elargire la somma, mentre adesso sarà qualche benefattore privato che investirà questi soldi di tasca propria.

   In questo secondo caso, però, c'è la possibilità, per i pessimisti la realtà, che il Comune venga chiamato a rimborsare la Cassa Depositi e Prestiti di ben 300 mila euro se il progetto non andrà in porto.

   Insomma, alla fine della storia, se avranno ragione i pessimisti, saranno sempre i cittadini a pagare, ma non sarebbe meglio cominciare a far pagare gli amministratori che sbagliano?