Calma piatta
Sono passati ormai diversi giorni dalla notizia dell'invio ai componenti della Giunta comunale e ad alcuni consiglieri di "Nuova Alleanza per San Vito" di un avviso di garanzia.
E' vero che l'avviso di garanzia non è indice di alcun reato commesso, ma è anche vero che la politica non ha bisogno di veder concretizzato un reato per aprire quantomeno una discussione tra le forze politiche che, pur con diversi ruoli, amministrano San Vito.
Ci si aspettava l'affissione almeno di un manifesto se non dalla maggioranza quanto dalle forze di opposizione per far conoscere questo avvenimento alla cittadinanza, che, ne sono convinto, nella sua stragrande maggioranza ignora l'accaduto.
E' vero che in questi tempi di globalizzazione, dove internet la fa da padrone, le notizie volano e sfumano con grande velocità, ma non tutta la popolazione sanvitese è alfabetizzata a livello informatico e il vecchio manifesto ha ancora un'importante funzione informativa.
Inoltre sarebbe stata significativa la richiesta da parte delle minoranze della convocazione di un Consiglio comunale per discutere della situazione.
Niente di tutto questo! Ma cos'altro deve accadere per mettere in moto un processo politico aperto a tutta la cittadinanza?
San Vito è un paese che sta morendo dal punto di vista economico, le attività commerciali diminuiscono a vista d'occhio, l'amministrazione vivacchia alla giornata sperando che le cose si risolvano da sole e l'opposizione è scomparsa, ci stanno togliendo tutto e il silenzio regna sovrano su questo deserto.
Che altro ci resta? Forse aspettare la fine dell'amministrazione, ritornare in campagna elettorale, litigare a chi promette di più e poi restare in silenzio per altri cinque anni.