IMU, mia CARA IMU...
Giorni fa un mio caro amico, che per ragione di privacy chiamerò con un nome a caso, Giorgio, si lamentava per il pagamento della seconda rata dell'IMU per un'abitazione considerata seconda casa.
Premetto che Giorgio dopo una lunga vita di lavoro è riuscito a realizzare il sogno di molti italiani e cioè la costruzione di una casa propria , restando proprietario, però, della casa paterna ereditata e nella quale abita un parente entro il terzo grado, come recita la tabella delle aliquote approvate dal nostro Comune.
Gli ho fatto notare l'anomalia e, con un ragionamento semplicistico, gli ho detto che se per questo tipo di fabbricato non fosse stato concesso l'uso ad un parente la casa rientrava tra quelle considerate seconda abitazione, ma poichè in quella casa abitava un parente con i giusti requisiti, questa abitazione doveva essere considerata prima casa.
Una questione di pura logica, se una cosa non è bianca deve essere di un altro colore.
A San Vito, purtroppo per Giorgio, le cose sono andate diversamente, perchè se è vero che la norma nazionale prevede che la casa concessa in uso ad un parente venga considerata prima casa, è vero pure che questa situazione deve essere certificata e fatta propria dal Comune di residenza.
Ebbene il Comune di San Vito Chietino, a sentire il disperato Giorgio, non ha inserito nel dispositivo della delibera riguardante l'IMU la possibilità di considerare prima casa la seconda casa di proprietà data in uso ad un parente entro il terzo grado.
Non so per chi abbia votato Giorgio, ma di una cosa sono certo: alle prossime elezioni questi amministratori non potranno contare sul suo voto.