L'opposizione divisa
L'assenza, non so se giustificata o meno, del capogruppo di "Uniti per la Ripresa" nella seduta del consiglio comunale del 13 agosto è di quelle che meritano una riflessione.
E' vero che a norma di regolamento la sua presenza non era necessaria, dato che le interrogazioni sono domande con risposte, che coinvolgono il presentatore e il sindaco, ma era importante per rimarcare il suo sostegno ad una forza di opposizione, che poneva delle domande, che potevano benissimo essere comuni ai due gruppi.
L'assenza, quindi, ha mostrato un distacco tra i due consiglieri di opposizione, che invece dovrebbero condurre un'azione comune nei confronti della maggioranza.
Ma perchè i due consiglieri, Ferraro e Mancini, non dialogano? Non è semplice dare una risposta esaustiva alla domanda, ma penso che una chiave di lettura possa essere quella del modo di concepire la partecipazione ad una tornata elettorale.
Da una parte abbiamo delle forze, che si presentano per partecipare all'amministrazione della cosa pubblica quale che sia il ruolo, maggioranza o opposizione, che gli elettori decideranno di conferire loro, dall'altra abbiamo delle forze che si presentano per vincere e pensare esclusivamente alla gestione del potere e che, se non vincono la contesa elettorale, si ritirano senza preoccuparsi di contribuire alla gestione della cosa pubblica.
A questo punto mi viene da pensare che l'obiettivo della lista "Uniti per la Ripresa" era solo quello di vincere per sostituirsi alla vecchia amministrazione nella gestione del potere e di non aver pensato, come si è soliti dire, ad un eventuale piano "B", che prevedeva la sua permanenza all'opposizione per i prossimi cinque anni.
Un atteggiamento politicamente miope, che non porterà certo a fare il bene di San Vito.