Nemmeno un cane
Una delle frasi più abusate nelle critica alla gestione del servizio urbano è la seguente: "Oggi l'autobus non porta nemmeno un cane".
Ebbene stamani, 8 febbraio, salendo sul bus Roberto, l'autista, mi dice: "Oggi c'è pure il cane".
In effetti accucciato sul pavimento c'era un cagnetto ferito, che mi guardava con la paura che gli animali hanno verso gli estranei, paura che si tramutò in fiducia dopo le mie carezze.
Roberto mi disse che lo aveva raccolto per strada dopo che qualche "criminale" lo aveva investito e che, dopo aver parlato con i carabinieri di una pattuglia, lo avrebbe portato in caserma.
Dopo una mezz'ora l'autobus ripassa, salgo e ritrovo il cane ancora nell'autobus.
Chiedo il perchè e Roberto, veramente addolorato, mi dice che in caserma non hanno voluto accoglierlo, forse per un difetto di comunicazione tra la pattuglia e la caserma o forse per qualche motivo di carattere burocratico e non voglio pensare ad altro.
Nel mentre mi raccontava gli avvenimenti l'autista riceve una telefonata, che gli chiedeva notizie del cane e che sarebbe stato preso in carico dal Comune, che lo avrebbe portato in un capannone in attesa dell'arrivo del veterinario.
Mi auguro che il veterinario arrivi presto e che il povero cane, che non stava certamente bene, venga curato.
Mi fa piacere segnalare il buon senso e il buon cuore di Roberto, autore di un gesto che denota una grande sensibilità.