Il voto utile
La teoria del cosiddetto "voto utile" (non votare San Vito Bene Comune, perchè favorirebbe Nova Alleanza per San Vito) viene sempre più propagandata man mano che ci avviciniamo alla data del 6 maggio.
Chi sono i politici che cercano di accreditare questa teoria? Sono quelle persone che invece di cercare di fare delle proposte e chiedere su queste il voto, la prima cosa che fanno è quella di parlare male dei programmi e delle liste degli altri.
A San Vito questa tecnica viene messa in atto da chi, avendo difficoltà a presentarsi sotto il simbolo del partito in cui militano, si sono mascherati dietro un simbolo ed un nome diversi nella speranza che qualche elettore in buona fede ci caschi.
La realtà è ben diversa, perchè si tratta di un tentativo per tenere in vita una politica vecchia e un gruppo di potere che cerca solo di rigenerarsi.
Hanno cambiato tutto per non cambiare niente, perchè dietro a dirigere l'orchestra ci sono sempre i soliti noti.
E non è che l'altra lista, quella che aspira alla riconferma stia meglio.
Gli amministratori uscenti stanno attuando tutta una serie di provvedimenti, che lasciano sorpresi, come, per esempio, il concedere per due mesi l'uso di locali pubblici ad un'associazione culturale, mentre per anni non hanno fatto lo stesso per altre associazioni.
Lasciamo da parte queste considerazioni e parliamo di qualcosa di nuovo che sta nascendo a San Vito: il concetto di "Bene Comune".
C'è una lista che porta questo nome e che non chiede tessere nè professioni di fede, ma solo di ragionare in termini di interessi comuni.
Bisogna operare per soddisfare le esigenze della popolazione di San Vito, che sono l'occupazione, i servizi, il turismo, un assetto urbanistico a cubatura zero e la tutela dell'ambiente.
Questo è un voto utile, utile per San Vito e non per gli interessi di qualcuno.