Il Principe Caracciolo
Abbiamo ricevuto da un turista napoletano, sig. Giuseppe Bianco, una lettera molto simpatica, che pubblichiamo insieme alla foto, che vi è allegata, con la speranza che qualcuno dei nostri lettori (per esempio il prof. Iarlori Antonio) possa dare al sig. Bianco le risposte, che non è riuscito ad avere durante la sua gita a San Vito.
Cara Ginestra,
sono un turista che, dopo aver letto qualcosa sul comune di San Vito Chietino, ho fatto un giro per il centro storico dirigendomi prima di tutto, da buon napoletano, a quella che tutti mi avevano indicato come l'antica residenza dei Principi Caracciolo Santobuono grande famiglia nobile di Napoli. Un gentile impiegato mi ha mostrato la Sala di Rappresentanza ma non ho trovato nessuno che mi abbia saputo dire qualcosa di più preciso sulla loro presenza nel vostro comune. Lo stesso impiegato però, affacciandosi alla finestra del suo ufficio, mi ha indicato un vicolo che portava il nome del Principe. Dopo avermi dato le indicazioni per poterlo raggiungere mi sono recato in quel vicolo che portava l'insegna "Vico Chiuso del Principe" ed un architrave con incisa la data "1641" che forse doveva essere l'epoca della costruzione del palazzo del Principe Caracciolo.
Con mia grande sorpresa, però, ho pensato di essere tornato immediatamente a Napoli. Non so se i Caracciolo avessero dato loro il via a stendere i panni per i vicoli napoletani ma ritrovando la stessa scena qui a San Vito mi sono sentito immediatamente di far parte della vostra comunità. Un cittadino residente nel vicolo mi ha poi spiegato che i panni stesi erano i suoi anche se la proprietà era del comune. Ed è giusto, anche perché dalle nostre parti si dice che "i panni sporchi si lavano in famiglia".
Giuseppe Bianco