PSTMT

   A Roccacastello la vita continuava tranquilla, forse troppo, gli ardori politici si erano sopiti sempre di più e anche la contrapposizione storica tra destra e sinistra diventava sempre più sfumata, colpa della caduta del muro di Berlino azzardava qualcuno.

   Le discussioni in piazza o sulle panchine del belvedere, che offriva uno splendido panorama sulla vallata sottostante, erano sempre le stesse, si parlava di Tizio che aveva comprato una macchina nuova e non aveva un soldo, si parlava delle corna di Caio di cui la sua esuberante signora provvedeva a fornirlo, si parlava delle liti all'interno del circolo pensionati dove c'era qualcuno che paventava l'elezione di una donna a presidente, ma l'argomento, che stava prendendo il sopravvento era l'approvazione da parte della giunta comunale del PSTMT.

   Una sigla orribile e ai più incomprensibile e il cui significato era il seguente: Piano di Sviluppo Turistico e di Marketing Territoriale.

   Chi aveva avuto questa bella idea? Chi diceva il sindaco, chi diceva l'assessore, chi diceva addirittura la speculazione.

   Niente di tutto questo! Era solo successo che l'idea era stata suggerita dal sindaco di un paese del nord col quale la nostra Roccacastello era gemellata.

   Infatti, a sentire questo signore, sembra che il suo paese dopo l'approvazione del piano sia stato invaso da turisti provenienti da tutto il mondo, che gli abitanti del paese siano diventati tutti ricchi grazie allo sviluppo turistico e che il paradiso fosse sceso in terra.

   E Roccacastello? Poteva essere da meno? No di sicuro anche se c'era un piccolo particolare di cui tenere conto e cioè le difficoltà per raggiungere il paese dato che la strada era sempre la vecchia e inadeguata statale d'anteguerra.

   Ma c'era bisogno di una strada? No di sicuro, infatti nel PSTMT era previsto un aeroporto, che sicuramente è meglio di una strada.