Ma il sindaco dov'è?
E' da un po' di tempo a questa parte che, quando si parla dei problemi di San Vito, l'incarico di parlare alla gente tocca non al sindaco o al vicesindaco, ma il più delle volte all'assessore Comini.
Da un punto di vista formale la cosa non mi convince anche per il rispetto della carica, mentre la condivido da un punto di vista pratico dato che l'avvocato Comini ha un'indubbia capacità espositiva ed argomentativa, considerata anche la sua professione.
La cosa, però, lascia perplessi anche e soprattutto dal punto di vista politico, perchè, essendo l'unico della giunta sanvitese politicamente qualificato anche per la sua storia di militante di destra da sempre, l'impronta che lascia sull'amministrazione non è quella di una lista civica, sicuramente di centrodestra, ma non partitica, ma quella dell'appartenenza di questa lista ad un partito ben preciso.
Questo pensiero, che meditavo da tempo, ha avuto, a mio parere, una conferma da un trafiletto apparso oggi, 15 settembre, sul quotidiano Il Centro, dove si parla dei sostenitori della linea dell'assessore regionale Mauro Febbo in merito al Parco della Costa Teatina.
Infatti tra i sindaci sostenitori manca quello di San Vito e compare l'assessore Comini.
A questo punto viene da chiedersi: come mai l'amministrazione non è rappresentata dal sindaco, ma dall'assessore?
E' forse vera la voce, che ricorre nei discorsi di piazza, che il sindaco stia defilandosi per preparare la candidatura a primo cittadino dell'avv. Comini?
La campagna elettorale è partita e sarà molto interessante e ricca di colpi di scena.