La piazza
L'istituzione del Parco nazionale della costa teatina è un argomento che, a quanto pare, interessa ma nel contempo preoccupa non poco gli abitanti dei centri rivieraschi.
Lo dimostra la massiccia presenza di cittadini, giunti dai vari Comuni dell'area frentana, che hanno partecipato al convegno svoltosi lo scorso 27 maggio al teatro "Due Pini" di San Vito.
L’incontro pubblico è stato caratterizzato dalla forte contestazione di componenti e simpatizzanti del comitato "Amici della Costa Teatina", costituito perlopiù da agricoltori e cacciatori nettamente contrari alla creazione della riserva naturale che, a loro dire, bloccherebbe lo sviluppo e la crescita sociale del territorio. Nel corso dei lavori non sono mancati momenti di tensione, con fischi e urla rivolti dai componenti del suddetto comitato contro la modesta rappresentanza di ambientalisti (Wwf e Legambiente) che con fatica hanno cercato di spiegare ai politici e ai cittadini presenti i vantaggi che potrebbero arrivare con l'istituzione del Parco, come il definitivo allontanamento del pericolo della petrolizzazione in Abruzzo.
La proposta che ha accolto più consensi è stata quella avanzata dal presidente della Provincia Di Giuseppantonio, che mira a far coincidere i confini del Parco con le aree già protette con la legge regionale 5/2007. Tra queste la Grotta delle Farfalle, il tracciato ferroviario e località Portelle con l'eremo dannunziano.
Il problema più spinoso resta comunque quello della perimetrazione dell’area, se si considera che i Comuni rientranti nel Parco, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte della Regione, non si sono ancora espressi. In mancanza di segnali sarà il Governo a decidere i confini della riserva naturale.
Vito Sbrocchi