Il ritorno del verde
Stamani, 12 maggio, mentre ero alla fermata del bus per tornare a casa mi venne un dubbio: tornare a piedi, considerata la bella giornata, o fare un lungo giro panoramico col bus del servizio urbano?
Non ci fu molto da pensare perchè la mia innata pigrizia mi fece decidere per il lungo giro in autobus.
Quest'oggi sono stato pure fortunato perchè alla guida c'era l'amico Rocco Giardino col quale ha scambiato, durante i tragitto, anche alcune parole.
La natura rigogliosa mi stava dando un senso di benessere che solo la primavera riesce a produrre, il verde delle piante, i fiori delle campagne e addirittura il Feltrino con le acque esteriormente limpide, quando, passato il ponte sul Feltrino, nei pressi del campo sportivo, vidi qualcosa che turbò la mia quiete, vidi un gruppo di piante secche e brulle. (Vedi foto 1)
Non volevo credere ai miei occhi e quando passammo sulla statale per andare verso Cese riguardai con maggior attenzione (Vedi foto 2) e mi resi conto che non avevo avuto le traveggole e che in tutto il verde della zona c'era una macchia di marrone dovuta alle piante secche del luogo.
Appena tornai a casa decisi di chiarire la situazione e mi recai sul posto e notai con un senso di sgomento che tutta la zona intorno al vecchio mattatoio era piena di piante ormai inesorabilmente morte (Vedi foto 3, foto 4, foto 5) e che sia la zona del mattatoio lo conferma questa ultima foto (Vedi foto 6).
E qui, come faccio spesso, pongo la solita domanda: come mai è potuto accadere? Non credo che sia un caso, ma che ci sia un problema di causa ed effetto mi sembra normale, vero sig. assessore all'ambiente?