E' ancora notte
Nel mese di gennaio del 1993 veniva pubblicato sulla "Ginestra" un articolo scritto da Antonio Giannantonio col seguente titolo: "Una bella serata" e che potete leggere qui di seguito:
Sere fa siamo stati testimoni di uno di quei piccoli avvenimenti che racchiudono grandi significati. Si teneva, alla Marina, un incontro dell'amministrazione comunale con la cittadinanza. C'era il sindaco, con assessori e consiglieri, e dall'altra parte del tavolo diversa gente, che era arrivata pur con il freddo polare che sta accompagnando queste serate di gennaio. Si è parlato di un gran numero di questioni: delle strade della Marina e la loro manutenzione, del ponte sul Feltrino, del disinquinamento dello stesso fiume; dei piani partìcolareggiati e della ripresa edilizia; dell'impostazione del bilancio comunale '94 con alcune scelte nuove e qualificanti; dell'efficienza del personale comunale in relazione alle esigenze di sviluppo; del piano commerciale, delle scuole, della salvaguardia del territorio, delle spiagge e della difesa ambientale e paesaggistica; delle aree costiere che saranno liberate dalla ferrovia; dello spreco di acqua lungo la rete idrica; delle fogne e del destino dell'area verde dell'ex camping. E' stata una discussione ad ampio raggio e tutt'altro che dispersiva. E si avvertiva - in mezzo e al di sotto delle questioni pur importanti da ciascuno affrontate - che c'era altro di significativo, qualcosa di non espresso e tuttavia chiaramente avvertibile, palpabile. C'era la soddisfazione di stare a parlare, e insieme, di argomenti che riguardano la comunità, con la possibilità di potere esprimere, una buona volta e liberamente, i propri giudizi, pensieri, proposte; c'era l'accumulo di anni e anni di rimuginamenti individuali o tutt'al più di discorsi di strada o di caffè che premeva dietro le parole degli intervenuti al confronto con l'amministrazione; c'era l'urgenza di tante piccole questioni personali e insieme il pudore ad esprimerle, lo sforzo evidente di prendere tante necessità, episodi e storie e di ricongiungerle e ricondurle a questioni e interessi generali, comuni. Intento lodevole e finanche eccessivo, perché poi è proprio dall’espressione di quelle necessità, carenze, soprusi e bisogni che ogni individuo o famiglia avverte che si riesce ad avere il quadro reale dello stato di un paese e l'orientamento giusto per le scelte da fare. Non si è parlato solo della Marina, il sindaco ha fatto presenti gli interventi in corso e quelli previsti per il Paese, per Sant' Apollinare e altre zone. Non si è levata una voce di critica, nessuno ha richiesto spostamenti di atti o risorse da un posto all'altro, non c'è stato alcun accenno di localismo. Anzi, magari parlando della scuola del Paese, qualcuno ha chiesto interventi più risoluti e spese maggiori. E' stata una serata così, di serietà e passione civile, dove si è discusso del bidone dell'immondizia che manca, dello spreco di qualche lampadina accesa anche di giorno, e si è voluto insieme sapere a quale turismo si pensa, quali strategie per la costa, come rendere più efficiente l'acquedotto. Gli abitanti si scoprono cittadini e protagonisti, riflettono sui problemi e sulle scelte, intervengono con il loro giudizio. E' stata una bella serata. Si ricomincia a discutere fra persone e sulle cose. Forse la nottata sta passando.
L'articolo, dopo tanti anni è di grande attualità in quanto esprime ciò che stava per essere e che poi, col Gabbiano prima e con Nuova Alleanza per San Vito dopo, non è più stata la vita politica e sociale di San Vito.
Si era intrapresa, circa vent'anni fa, la via del dialogo e della partecipazione popolare alla vita amministrativa e si era felici che stesse passando la nottata democristiana e che una nuova giornata potesse aprirsi davanti ai cittadini sanvitesi, ma così non è stato, la nottata dura ancora e nessuno ha intenzione di far sorgere l'alba di una nuova giornata.