Antonio Vocino

   Antonio Vocino è nato e vive a Paglieta, pubblicista. Maestro in pensione, ha pubblicato: "Paglieta tra cronaca e storia" (Carabba Ed., 1984); "Ggire la ròte" (Carabba Ed., 1986); "Le perzòne e li limane " (Carabba Ed., 1988); "La Valle del Sangro" (Officine Grafiche Anxanum, 1992).

   Vocino, attraverso le sue opere, ci dà uno spaccato del suo paese degli ultimi 7O anni abbastanza realistico e abbastanza immaginario nel contempo. Ogni evento, piacevolissimo per la freschezza e l'immediatezza delle immagini, viene cantato con ironica bonarietà che solo in alcuni casi diventa beffarda e satirica, raramente cinica.

   La tradizione, il rimpianto del tempo passato e perduto, la povertà e la semplicità di una volta, il contrasto generazionale, la fantasia e il gusto dell'avventura, la fragilità umana in tutta la sua vasta gamma, sono le tematiche più ricorrenti della poetica vociniana.

   Le sue composizioni, specie se da Lui declamate confidenzialmente, sono così coinvolgenti che spesso portano ad un riso aperto e liberatorio. Esse hanno una forza rappresentativa così forte da essere degne del proscenio. Il suo canto, dimesso e quotidiano, pregno di umanità e di intelligente autocritica, è un omaggio al suo paese, a Paglieta.

   Io restavo ad ascoltarlo divertito per ore e Lui ne sciorinava una dopo l'altra con una partecipazione composta e misurata e artisticamente godibile che non ho più riscontrato in nessun altro dei pur tanti bravi autori dialettali.

   Vocino è un pilastro della cultura popolare abruzzese che continua la cronaca-poesia di un suo grande predecessore, Alfredo Polsoni di "Vita paesana", e non a caso Ernesto Giammarco lo avvicina felicemente al grande "artiere" di questo genere, Modesto Della Porta.

Antonio Fantini - Ottobre 1996