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Risalgono al VI-VII secolo d.C. i resti di una importante necropoli scoperta in località Serre, nel territorio di Lanciano, nel corso degli scavi per la costruzione di un impianto fotovoltaico. La Soprintendenza Archeologica dell'Abruzzo ha portato alla luce tre sepolture che, con molta probabilità, fanno parte di un più ampio sepolcreto relativo ad un antico insediamento posto su un'altura in posizione strategica per il controllo della fondovalle del fiume Sangro. «Le sepolture - spiega il direttore dello scavo, l'archeologo Andrea Staffa - sono tutte del tipo a cappuccina e collegabili al periodo di dominio bizantino». La scoperta della necropoli sul pianoro di Serre testimonia la passata presenza di una villa di età imperiale protrattasi fino alla prima metà del VII secolo, quando vigeva un sistema di presidio e controllo organizzato dalle milizie bizantine della fondovalle Sangro e dei collegamenti viari che portavano nell'entroterra, controllato dai Longobardi. «Particolarmente importante - spiega invece l'archeologa Roberta Odoardi - è il corredo della tomba femminile contenente un'armilla in bronzo a doppia fascia, due spilloni da acconciatura in argento e una brocchetta di ceramica dipinta a bande tipo Crecchio. La tomba maschile, seppur priva di corredo, conservava invece una notevole quantità di bullette in ferro appartenenti a calzature chiodate».
Vito Sbrocchi