Tra il dire e il fare

  Il nostro statuto comunale prevede, tra le forme di partecipazione democratica alla vita della nostra comunità, la possibilità di interrogare il sindaco su problemi riguardanti la vita amministrativa del nostro Comune.

   Potevamo lasciarci scappare un'occasione del genere per fare qualche domanda? No! Non era possibile, anche se illustri precedenti nazionali avrebbero potuto distoglierci e abbiamo chiesto al sindaco alcune cosette sui lavori di sistemazione di piazza Garibaldi a San Vito (Clicca qui per leggere il testo).

   La richiesta è stata inoltrata il 3 agosto scorso e protocollata in Comune al n. 9100, ma da allora tutto tace e, nonostante che lo statuto comunale preveda il termine di 30 giorni per la risposta, nessuno si è degnato di darla.

   Perchè nessuno risponde? Forse perchè manco ci calcolano. Infatti, ma dove si è visto mai che qualcuno non solo si permetta di fare domande, ma che addirittura pretenda pure la risposta? Ma se queste cose non le chiede nemmeno l'opposizione presente in consiglio con consiglieri regolarmente eletti! Suvvia non scherziamo, fate i bravi e non disturbate il guidatore, come sta scritto ancora su qualche autobus pubblico.

   Noi della Ginestra, invece, non abbiamo intenzione di fare i bravi, ma insistiamo nel pretendere una risposta e, se non ce la darà il sindaco, la chiederemo prima al signor Prefetto, poi la chiederemo alle altre autorità preposte e se non otterremo niente saremo costretti a scomodare anche il Presidente della Repubblica.

   Dovrà pur esserci un giudice a Berlino!