Il cemento e il Parco
Diverse sono le problematiche riguardanti la gestione e la salvaguardia della costa teatina, uno dei tratti di mare più belli del litorale adriatico. Preoccupa ad esempio il fenomeno dell'erosione, in atto da molti anni, ma non ancora seriamente affrontato dagli amministratori con un efficace piano di intervento. Per questo preoccupante problema necessitano urgenti e cospicui finanziamenti che nessuno, a tutt'oggi, è stato in grado di reperire. Ci sono zone, come ad esempio la vasta area di Vallevò nel territorio di Rocca San Giovanni, che stanno inesorabilmente scivolando verso il mare, trascinando a valle anche le abitazioni situate sulla collina. C'è poi il caso della cementificazione del litorale, prevista nei piani regolatori dalle passate amministrazioni comunali, che ha già seriamente compromesso il futuro assetto urbanistico della zona costiera. E che dire poi del tanto discusso Parco della costa teatina, che dopo anni di chiacchiere non ancora riesce a decollare? «Siamo preoccupati per il nostro futuro e per il futuro del nostro litorale - dicono Emilio Caravaggio e Roberto Nardone, dell'associazione "Sos Costa dei Trabocchi". – Il Parco della costa teatina non è un pensiero astratto, ma una concreta realizzazione di politiche e scelte per un futuro socialmente ed ecologicamente sostenibile, che può rilanciare il nostro territorio e la nostra economia».
Il parco, se realizzato, potrebbe creare occupazione, bloccare definitivamente la petrolizzazione a terra e in mare e delineare un futuro sostenibile alle generazioni che varranno. E' chiaro che, come tutte le grandi idee, c'è bisogno di atti concreti e di un impegno deciso, affinché il parco possa essere realizzato anche attraverso una condivisione con la cittadinanza. Al contrario piani regolatori ed errate politiche ambientali stanno portando alla cementificazione di tutta la Costa dei Trabocchi, dove palazzine in cemento armato, realizzate lungo i pendii, compromettono la stabilità del territorio e qualsiasi ipotesi di sviluppo serio ed ecosostenibile.
Tra i prossimi interventi, destinati a cambiare inesorabilmente l'aspetto di uno dei promontori più belli e selvaggi che si affacciano sull'Adriatico, c’è il villaggio turistico "San Vito resort village", fortemente voluto dall'amministrazione comunale e snobbato dagli ambientalisti. Sulle questioni suesposte abbiamo ascoltato i quattro sindaci dei Comuni costieri di San Vito Chietino (Rocco Catenaro), Rocca San Giovanni (Gianni Di Rito), Fossacesia (Fausto Stante) e Torino di Sangro (Domenicantonio Pace). «Il problema della cementificazione - ha spiegato Catenaro - lo abbiamo purtroppo ereditato dalla passata amministrazione. Stiamo comunque approntando la variante al Prg con la quale non permetteremo più in futuro lo svolgimento di attività edificatorie speculative. Siamo favorevoli all'istituzione del Parco che preveda la salvaguardia delle aree protette già individuate dalla Regione». Il sindaco Di Rito, aspramente criticato dalla minoranza per l'impatto ambientale che potrebbe derivare dalla urbanizzazione di località Foce, ha precisato: «Tenuto conto che la gara d'appalto è andata deserta, abbiamo pensato di rivedere il progetto iniziale studiando altre soluzioni per non compromettere l'ambiente naturale. Per quanto riguarda il Parco della costa siamo stati tra i primi sostenitori, ma la nostra condizione è che le aree da tutelare restino solo quelle già inserite nel Sic». «La cementificazione della costa non è un problema che riguarda Fossacesia - ha dichiarato il sindaco Stante. - In futuro saremo comunque attenti alla salvaguardia dell'ambiente, permettendo anche interventi edilizi improntati alla ricettività turistica. Per quanto riguarda il Parco il nostro è il primo Comune che ha proposto la zonizzazione e siamo favorevoli all'avvento del Parco anche in mare». Il sindaco Pace ha invece precisato che, dopo 50 anni di cementificazione della costa torinese, oggi non è più possibile costruire sul litorale. «Siamo favorevoli all'istituzione del Parco - ha concluso - e stiamo lavorando sulla perimetrazione».
Vito Sbrocchi