I referendum.
In questi giorni l'IDV sta raccogliendo le firme per tre referendum abrogativi, uno sulla legge del cosiddetto "Legittimo Impedimento", un secondo sulla reintroduzione in Italia delle centrali nucleari e un terzo sulla privatizzazione dell'acqua.
Come sempre la Ginestra non prende posizione in merito, perchè è un'associazione dove si viene ammessi senza limitazioni alle proprie idee, per cui al suo interno possono tranquillamente convivere diversi modi di pensare senza che ciò possa far gridare allo scandalo, ma la Ginestra ha interesse a che tutti siano a conoscenza di ciò che avviene intorno a noi.
Partendo dal presupposto che vogliamo fare informazione e visto che le notizie della stampa locale e nazionale, per non parlare delle TV pubbliche e private, sono scarse in merito, illustriamo i diversi punti di vista, invitando chi vuole concorrere ad una completa informazione a mandarci i propri contributi.
Perchè il nucleare non va bene?
1 - nel 1987 l'80% dei votanti ha detto no al nucleare
2 - le quattro centrali nucleari previste dal governo Berlusconi produrranno circa l'8% del nostro fabbisogno energetico
3 - le bollette saranno più care di quelle attuali
4 - le scorie sono di difficile smaltimento e molto pericolose
5 - la tecnologia comprata dai francesi è costosa e già obsoleta
6 - la centrale nucleare ha bisogno di moltissima acqua per il raffreddamento
7 - il nucleare espone i paesi che lo utilizzano ad attacchi terroristici
8 - la quantità di uranio presente sulla Terra è scarsa e si esaurirà in pochi anni
9 - pensate ai danni di Chernobyl distante oltre 20.000 km dall'Italia e immaginate quello che potrebbe succedere, in caso di incidente, con una centrale dentro casa.
Perchè l'acqua deve rimanere pubblica.
1 - lo Stato deve garantire ai cittadini il diritto ad un bene vitale
2 - lo Stato deve evitare che si guadagni alle spalle dei cittadini
3 - lo Stato deve evitare che l'acqua venga considerata una merce, ma che rimanga un bene nella disponibilità di tutti
4 - i privati hanno interesse a portare l'acqua solo dove nelle zone facili da servire e discriminerebbero le zone isolate o difficili da raggiungere
5 - evitare che la gestione della rete idrica cada in mano a multinazionali, che non sono tenute a reinvestire in loco i loro profitti.
Restiamo in attesa di contestazioni in merito, ma con dati alla mano e non con affermazioni propagandistiche.